Osteopatia o

 

Fisioterapia?

Osteopatia o fisioterapia. Quali sono le differenze?

Osteopatia e professionalità

Osteopatia e fisioterapia in Italia vengono spesso confuse, non solo dai pazienti ma anche dai professionisti del settore preventivo e sanitario.

Effettivamente la situazione legislativa italiana è lacunosa su determinate figure come l’osteopata (ancora per un breve periodo per quanto riguarda l’osteopatia). Lacune legislative che, come ben sappiamo, troppo spesso vengono sfruttate da professionisti, o almeno ritenuti tali, per svolgere attività borderline.

Parlo dei classici corsi di qualche weekend ai quali si abbinano certificati “riconosciuti” (ma riconosciuti da chi? e sopratutto per cosa?) a cui partecipano determinati “professionisti” i quali pensano di ottenere le competenze e la possibilità legale di offrire determinati servizi. Ed è così che vanno a crearsi queste figure, quasi mitologiche, che offrono prestazioni di ogni genere volte a migliorare il benessere della persona.

Tendenzialmente offrono servizi low cost (e low quality).

La diffusione dell’osteopatia

Negli ultimi anni l’osteopatia in Italia è cresciuta molto, forse troppo. In questa crescita esponenziale lo stato e tantomeno le leggi erano pronte a inquadrare la figura. L’osteopatia si è quindi ritrovata in una situazione simile a quella sopra descritta. Normata e con percorsi formativi ben definiti in molti stati della comunità europea ma alla deriva nel nostro paese.

In questi anni sono stati sfornati osteopati dalle più svariate scuole di osteopatia, comprese quelle che proponevano corsi da un weekend. Questi “osteopati” rappresentavano comunque una categoria e si confrontavano con pazienti, figure sanitarie, figure mediche e commerciali.

Un confronto molto pericoloso che ha esposto tutta la categoria degli osteopati italiani. Sappiamo tutti che una persona non formata può solamente screditare l’intero gruppo di cui fa parte, e così in parte è stato.

Alcuni professionisti sanitari e medici non vedono di buon occhio l’osteopata proprio perchè spesso si sono confrontati con persone che di fatto non hanno seguito una formazione osteopatica in linea con i protocolli della comunità europea.

Mentre la maggior parte degli osteopati, che ha chiari i benefici e limiti della propria professioni, ha stretto collaborazioni con sanitari e medici, una parte continua ad annaspare tra le lacune legislative cercando di agganciare qualsiasi tipo di paziente con qualsiasi tipo di necessità.

Il trattamento osteopatico porta una serie di benefici preventivi e curativi ma và ricordato che la terapia manuale rimane un mezzo per raggiungere un obiettivo.

Non esiste un mezzo universale per risolvere determinate condizioni di salute. I

n quei casi l’osteopata, così come il fisioterapista, dovrebbe avere la capacità professionale e etica di riconoscere i limiti della propria professione e affidarsi al collega che ritenga abbia il mezzo più idoneo per risolvere il problema del paziente.

Questo non significa perdere il paziente ma semplicemente soddisfare la richiesta per la quale vi ha consultato. Non sempre il professionista al quale si rivolge il paziente ha i mezzi per dargli un aiuto concreto.

Osteopatia e fisioterapia. Il percorso formativo

L’osteopata, per definirsi tale e operare sul territorio italiano, deve aver conseguito il diploma D.O. rilasciato da una delle scuole italiane di osteopatia.

La durata del percorso di studi è 5 anni. Esiste un registro degli osteopati italiani ROI che monitora le scuole e i titoli degli osteopati che fanno domanda di iscrizione ma non esiste un albo.

Attualmente la situazione legislativa e ministeriale dell’osteopatia è in evoluzione. è stata inquadrata come attività sanitaria ma non ancora normata nè si ancora definito il percorso di studi ufficiale e riconosciuto dal ministero.

Per questo motivo, purtroppo, esistono corsi di due settimane per diventare “osteopati”.

Il fisioterapista per accedere al corso universitario devo superare un test di ingresso. Il percorso di studi dura 3 anni, al termine dei quali sosterrà un esame di stato e conseguirà il titolo di dottore in fisioterapia. è stato istituito recentemente l’albo.

 

Il trattamento osteopatico e il trattamento fisioterapico

L’ osteopata si concentra sulle cause che hanno generato il problema, non limitandosi quindi alla zona sintomatologica ma, dopo un’accurata analisi, considerando il corpo umano come un sistema globale e di conseguenza scegliere il percorso di trattamento più opportuno.

Personalmente baso il ragionamento osteopatico ,per la risoluzione del problema, affidandomi alle più recenti evidenze scientifiche e cercando di adattare il percorso terapeutico alle esigenze, aspettative e stile di vita del paziente.

Non mi servo solamente di tecniche manuali su articolazioni, muscoli e visceri ma motivo e guido il paziente a seguire protocolli personalizzati di esercizi fisici per il miglioramento della sua salute e la risoluzione del il problema per il quale mi ha consultato.

Il fisioterapista utilizza invece massaggi, posture, esercizi e terapie fisiche come ad esempio la Tecar. Andando a lavorare ptrettamente sulla sintomatologia e sulla riabilitazione dei segmenti corporei, sotto prescrizione del medico fisiatra.

Quando andare dall’osteopata o dal fisioterapista?

Il trattamento osteopatico è indicato in quelle situazioni che causano una limitazione della funzione, come ad esempio i problemi causati da una posture errata a lavoro.

L’osteopata può essere utile nelle situazioni dolorose più comuni come la cervicalgia e sopratutto nella prevenzione di patologie muscoloscheletriche.

Con le sue competenze trasversali può essere inserito in un team di sanitari e medici per la cura e prevenzione della persona.

Il fisioterapista interviene invece nella riabilitazione. Ad esempio nel recupero post intervento chiurgico oppure nella gestione delle patologie a carico del sistema nervoso.

Osteopatia e fisioterapia hanno dei punti in comune, come tutte le professioni sanitarie, ma la sostanziale differenza sta proprio nel concetto di prevenzione e riabilitazione. La figura dell’osteopata può essere identificata come preventiva mentre il fisioterapista come riabilitativa.

In conclusione, se ho un mal di schiena aspecifico posso andare dall’osteopata mentre se devo recuperare la mobilità della spalla dopo un intervento chirurgico vado dal fisioterapista.

Osteopata e fisioterapista possono, anzi dovrebbero, collaborare. Intervenendo in spazi temporali diversi, se ognuno agisce nei limiti della propria professione, il risultato porterebbe a un miglioramento della qualità del servizio e una migliore gestione del paziente.

Osteopatia. Domande frequenti.

Ora che sai le differenze tra osteopatia e fisioterapia sei curioso di sapere come altri dettagli sul trattamento osteopatico? Apri il link “Osteopatia. Domande frequenti”.

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